Cedolare secca nelle locazioni ad uso foresteria

Data: 
Lunedì, 17 Novembre, 2014

A cura del Dott. Giovanni PANTANELLA (Consulente Nazionale Fimaa)

Gli organi di informazione hanno dato, nei giorni scorsi, ampio rilievo ad una sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia, depositata il giorno 4, che ha ritenuto applicabile il regime della cedolare secca ad un contratto di locazione di un immobile ad uso foresteria.

La decisione dei giudici tributari si segnala in quanto, per la prima volta, viene accolta la tesi contraria a quella dell’Agenzia delle entrate, che aveva sempre escluso tale possibilità. L’Agenzia, infatti, con una interpretazione estensiva della norma (D.Lgs.23/2011, art.3) che ha introdotto la cedolare – norma che prevede che il locatore non possa agire nell’esercizio di una attività d’impresa o di arti o professioni – ha ritenuto, già dalla emanazione della prima circolare sull’argomento (n.26/2011), che al fine di valutare i requisiti di accesso al regime occorra porre rilievo anche all’attività esercitata dal locatario, pervenendo alla conclusione che neppure questo possa agire nell’esercizio di attività di impresa o professionale. Secondo l’Agenzia, quindi, è da ritenersi escluso il ricorso alla cedolare nelle locazioni effettuate ad imprese, ancorché ad uso abitativo (ad esempio, per l’utilizzo da parte di un proprio dirigente), ovvero ad uso foresteria.

Va dato per scontato che l’Agenzia impugnerà la decisione dei giudici di Reggio Emilia, ed è prevedibile che, per la sua portata, il contenzioso arrivi fino in Cassazione.

Allo stato, quindi, chi intenda applicare il regime della cedolare ad una locazione ad uso foresteria (o, comunque, ad un’impresa o a un professionista che, come locatario, agisca in tale veste) si assume il rischio che la decisione della Commissione di Reggio Emilia venga ribaltata e che, alla fine, prevalga la tesi dell’Agenzia.

Dal punto di vista pratico, resta fermo che i contratti di locazione ad uso foresteria (e, in generale, quelli in cui il locatario è un’impresa o un professionista) non possono essere registrati optando per il regime della cedolare secca, né via web (tramite la procedura RLI, che ha sostituito Siria), né direttamente presso gli uffici dell’Agenzia. Chi intenda comunque accedere a tale regime (regime che, ovviamente, avrebbe effetti anche ai fini delle imposte dirette), dovrà registrare il contratto versando l’imposta proporzionale e chiedere poi il rimborso di quanto pagato; il diniego al rimborso (espresso, o formatosi a seguito di silenzio da parte dell’Agenzia), dovrà essere poi impugnato in Commissione Tributaria.